L’impresa è d’eccellenza ma non trova chi assumere

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Christian Morasso
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L’impresa è d’eccellenza ma non trova chi assumere

La "Paolino Bacci" di Cascina compie 104 e ha ricevuto premi internazionali per l’innovazione nel settore legno: la difficoltà di reperire addetti specializzati

CASCINA (Pisa)

In Italia è tra le prime venti aziende per export e prima assoluta (sempre per export) in rapporto al fatturato. Ha 104 anni di vita e, nel mondo, è tra le numero uno nella produzione di macchine per la lavorazione del legno. Tanto che, per tre volte, cioè nel 1986, nel 2016 e ora, nel 2022, ha primeggiato su 900 aziende mondiali vincendo l’International Wood Working Fair Challenge Award, il più importante premio mondiale nel campo dell’innovazione nel settore dell’industria del legno. Tra i suoi clienti ci sono i più grandi designer e produttori, come Calligaris, Poltrone Frau o Ceccotti, solo per guardare all’Italia. Solida, in costante espansione, grandi progetti per il futuro, impiega circa 150 persone tra Cascina, Udine, la Cina e gli Usa; nonostante tutto questo deve fare i conti con un paradosso: non si trovano figure professionali specializzate, in primis ingegneri esperti di automazione, robotica e meccanica, da inserire in azienda. La Paolino Bacci è una certezza granitica nel cuore del distretto industriale di Cascina, quello che si era sviluppato a traino della vocazione all’artigianato del mobile di qualità. Il segreto, per superare indenne le molte crisi economiche che da un secolo hanno penetrato l’Italia, è essere innovativi "creando macchine di nicchia che nessun altro produce. Questa esclusività nel saper produrre macchine ‘sartoriali’, cucite sulle esigenze dei clienti ci fa distinguere dalle produzioni di massa".

Così parla Paolo Bacci che con i fratelli Giuseppe e Nino rappresenta la quarta generazione dell’azienda al cui vertice oggi è il loro padre, Agostino, ingegnere e pronipote del fondatore. La Paolino Bacci oggi è un importante gruppo industriale in larga parte autosufficiente, grazie alle ‘consorelle’ Bacci Automation e Bacci Meccanica, un orgoglio assolutamente italiano e pisano dell’industria manifatturiera e un simbolo di creatività e innovazione. Come testimonia il prodotto grazie al quale la Bacci ha vinto l’IWF Challenge Award. "Si tratta di un tornio a controllo numerico – spiega Agostino Bacci -; in pratica è capace di riprodurre da un banalissimo pezzo di legno una qualunque sagoma il cui disegno è programmato da un software". Prima, questo processo era assai limitato nella varietà e più lungo. La programmazione di questo software innovativo applicato al tornio è di Fabio Gini, ex allievo della Sant’Anna e laureato all’Università di Pisa in ingegneria elettrica con indirizzo automazione industriale. "I premi vinti dalla Paolino Bacci ancora una volta dimostrano l’eccellenza delle aziende pisane – commenta Patrizia Alma Pacini, presidente di Confindustria Pisa -, parte importante del patrimonio nazionale della nostra manifattura, capaci di fare innovazione e di rivoluzionare metodi e processi di produzione. Queste aziende hanno bisogno di figure qualificate che purtroppo stentano a trovare; Confindustria Pisa è in prima linea per promuovere la conoscenza delle aziende e della loro eccellenza".

 

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